Gioielli Romani Antichi, storia e significati

I gioielli in uso nell’antica Roma hanno visto, nel corso delle fasi dell’Impero, mutazioni nelle forme e negli stili: dapprima erano molto semplici, per poi diventare sempre più elaborati e ricercati, man mano che la civiltà romana assorbiva quella del Mediterraneo, oggetto delle sue conquiste. Il periodo di maggior splendore, per quanto riguarda la realizzazione di gioielli nell’arte orafa romana, è proprio quello coincidente con l’assoggettamento dei Paesi del bacino del Mediterraneo.

I gioielli delle donne nell’Antica Roma

I Romani erano soliti indossare amuleti, insieme ad altri gioielli, poiché ritenevano che questi allontanassero gli spiriti maligni e le maledizioni mortali.
Le donne dell’antica Roma amavano i completi di preziosi, che comprendevano più di un anello, orecchini, collana e bracciali coordinati.
Erano molto apprezzate anche le spille, tempestate di gemme preziose.
Dal punto di vista sociale, i gioielli costituivano un elemento innovativo: le donne, che allora non avevano diritti politici, ne erano, tuttavia, le esclusive proprietarie, e potevano disporne senza dover rendere conto al proprio marito.

I modelli di gioielli romani: caratteristiche ed aspetto sociale

I modelli dei gioielli in uso nell’antica Roma, agli inizi dell’Impero, erano molto semplici (oggi diremmo basic) e senza fronzoli. Con la conquista di nuovi territori, i Romani ne assimilavano anche lo stile nell’arte orafa. Attraverso la contaminazione delle culture mediterranee, anche i gioielli divennero quindi più ricercati ed opulenti.
La gerarchia all’interno della società romana era molto rigida: ad esempio gli anelli, grandi e massicci, rappresentavano il principale indicatore del proprio status sociale.
I senatori ed i burocrati portavano anelli d’oro, in cui era incastonata una grossa pietra preziosa. L’effetto visivo era immediato: un gioiello così importante indicava chiaramente il rango del suo possessore.
Ai plebei, o popolani, era invece consentito indossare unicamente anelli realizzati in ferro. Solo in occasioni particolari, essi ricevevano anelli d’oro, in virtù di meriti eccezionali dimostrati in battaglia.
Gli spilloni in bronzo erano molto diffusi in tutti gli strati sociali; questi accessori sono molto amati e indossati anche dalle donne contemporanee.
I bambini erano soliti indossare la cosiddetta bulla aurea, un amuleto portafortuna che si portava al collo. Maschietti e femminucce avevano al collo la bulla, che indicava la loro sacraliltà ed innocenza: chiunque avesse osato far loro del male, avrebbe affrontato la punizione estrema della morte. Solo le persone libere potevano indossala; pertanto, gli schiavi erano esclusi.

I gioielli romani antichi: i bracciali in oro

I bracciali erano generalmente realizzati in oro e perle, e l’abitudine era quella di adornare entrambi i polsi. Le figure privilegiate per i braccialetti erano serpenti avvolti da chiodi dorati; il rettile costituiva uno dei simboli preferiti, poiché simboleggiava l’immortalità. Il bracciale in oro con il serpente è un evergreen, anche nei gioielli contemporanei, che sono spesso rivisitati in chiave moderna, ed indossati sull’avambraccio, vicino all’attaccatura della spalla, proprio come gli antichi Romani: un classico intramontabile.

Il materiale tipico per la realizzazione dei gioielli era l’oro, benché, all’inizio della civiltà romana, questo metallo fosse assai raro, tanto è vero che non era visto di buon occhio per fabbricare preziosi, poiché considerato strumentale al conio di monete.
Nel tempo, con l’espansione dell’Impero, le risorse disponibili subirono un importante incremento, ed anche l’abitudine di portare gioielli in oro divenne una moda sempre più diffusa. L’oro tipico dei preziosi dell’antica Roma era quello a 22 carati, un po’ scuro, con l’aria un po’ vissuta e molto affascinante.

Le tecniche orafe di realizzazione dei gioielli antichi

I Romani acquisirono ben presto, nella realizzazione dei gioielli, la tecnica etrusca della granulazione, in cui minuscoli granelli di oro venivano utilizzati per ornare anelli, collane e cavigliere.
Dalla metà del VI secolo a.C. vennero elaborati particolari anelli con castone a sbalzo, con bellissime gemme incastonate.
In seguito, la granulazione subì un’ulteriore evoluzione, che prevedeva l’applicazione di polvere sottilissima; questa veniva applicata sui gioielli unitamente a pietre dure o paste. I gioielli realizzati con questa tecnica sono tutt’ora attuali e molto apprezzati dalle donne che amano gli oggetti di classe, lavorati con metodi ricercati, e che richiedono una maestria tipica degli orafi esperti.
Per quanto riguarda le tecniche di lavorazione dei preziosi durante l’Impero romano, il cesello e lo sbalzo costituirono quelle più ricercate, per la lavorazione delle lastre d’oro. Ad oggi, questi metodi sono considerati tra i più complessi e raffinati, nel mondo dell’arte orafa, poiché il trattamento viene eseguito a rovescio, al fine di riprodurre in rilievo il disegno desiderato.

I gioielli dell’antica Roma: tante perle, ambra e smeraldi

I Romani avevano una vera e propria adorazione per le perle. Si narra che l’imperatore Caligola le amasse talmente tanto, che fece realizzare una collana di perle da far indossare al suo cavallo.
Anche il popolo romano usava le perle per abbellire ed impreziosire le vesti in occasione di eventi importanti, quali processioni o feste. Le donne amavano indossare collane ed orecchini decorati con le perle.
I Romani apprezzavano, in particolar modo, anche l’ambra, che proveniva dai Paesi Baltici. A questo proposito, venne realizzato un percorso che serviva al suo trasporto: il punto di partenza era l’odierna città polacca di Danzica, da cui transitavano grossi quantitativi di ambra, diretti nelle parti principali dell’Impero Romano.
Nell’antica Roma era opinione comune che questa pietra fosse di rara bellezza, insieme alla convinzione che essa avesse la proprietà di curare le malattie; questo spiega, con ogni probabilità, il motivo per cui l’ambra era così diffusa in tutti gli strati sociali, anche quelli popolari.
Gli smeraldi egiziani erano molto amati nella realizzazione dei gioielli, perché di bell’aspetto e di un colore meraviglioso; i preziosi più ricercati, infatti, erano quelli in cui erano incastonati perle e smeraldi insieme.

cusmano77
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