Il rubino nei gioielli classici tra storia e moda

Una pietra di rubino

Caratteristiche

Un colore vivo e intenso, che lo rende unico nel suo genere. Fin dall’antichità, il rubino, conosciuto anche come “corindone rosso”, è considerato la pietra del prestigio e del mistero. Nello specifico, si tratta di una gemma rara dalle gradazioni cromatiche rosse, utilizzata prevalentemente nella gioielleria vintage. Questa particolarità l’ha sempre collegata all’idea del fuoco, sia per la colorazione che per le proprietà terapeutiche.

Esistono due principali gruppi di pietre preziose: i diamanti e i minerali colorati, dei quali fan parte gli smeraldi, gli zaffiri, i rubini e i topazi. Per la precisione, il corindone appartiene alla famiglia degli zaffiri, ma si distingue da essi per la maggior preziosità e purezza che li contraddistingue. Il valore di questa gemma dipende da molti fattori, fra i quali ricordiamo il grado di trasparenza, la lavorazione ed infine la grandezza del singolo pezzo.

Il rubino nella storia

Nell’antichità, gli ellenici definivano il rubino “carbone vivo”, poiché avevano osservato che esponendolo al sole esso assumeva delle gradazioni di colore molto simili a quelle di un tizzone ardente.
Nel Medioevo invece, la mentalità popolare aggiunse un ulteriore significato mistico legato a questa pietra: oltre che a rappresentare l’emblema della longevità, della forza e dell’immortalità, il rubino assunse un potere divinatorio. Si riteneva infatti che cambiasse tonalità qualora fossero sopraggiunte nel breve termine catastrofi o disgrazie non controllabili dall’uomo.
Persino nelle mitologie germaniche il corindone ebbe una forte influenza simbolica: si narra a tal proposito che il leggendario Sigfrido sconfisse i Nibelunghi con la sua spada tempestata di rubini dal colore incandescente.

Fu la tradizione inglese tuttavia ad avere il rubino come protagonista assoluto, ma con qualche spiacevole sorpresa. Si narra a tal proposito che il Principe Edoardo di Woodstock fu il primo a ordinare che venisse incastonato nella Corona una gemma della lunghezza di ben 5 cm, che prese il nome di “Principe Nero”. Successivamente, durante la Guerra dei Cent’anni, Enrico V indossò in battaglia un elmetto composto da materiali d’inestimabile valore, fra cui il Principe Nero. Questo famoso gioiello continuò ad essere portato da re e regine, incastonato nel diadema reale per eccellenza, anche durante il regno di re Giacomo I, nel XVII secolo, per proseguire fino alla repubblica di Cromwell.

Re Edoardo

Nonostante sia stato indossato dai nobili più importanti nel corso dei secoli, alcuni studiosi di mineralogia scoprirono qualche anno più tardi che il gioiello incastonato nella Corona imperiale d’Inghilterra in realtà non era un vero rubino, ma uno spinello, simile al corindone per proprietà e colore, ma molto meno prezioso.

Nell’iconografia classica invece, questa pietra preziosa venne accostata soprattutto alla gioielleria vintage, degna dei nobili, e agli status sociali. Gli studiosi della storia dell’arte hanno appurato che tutti gli individui di sangue blu che avevano contratto il vincolo del matrimonio venivano ritratti dai pittori dell’epoca con addosso dei diademi cremisi. Gli altolocati che indossavano anelli dalle pietre rosse sulle mani erano identificati come soggetti coniugati o comunque prossimi alle nozze. Per la simbologia dunque il corindone era l’equivalente della fedeltà e dell’unione matrimoniale, differentemente da coloro che indossavano pietre verdi, segno dell’assenza d’impegno sentimentale.

Anello con rubino e cuscino di diamanti

Un prezioso ed elegante esempio di anello con rubino e cuscino di diamanti, della gioielleria Caselli

Il rubino oggi

Al giorno d’oggi il corindone resta una pietra d’esclusiva rarità e bellezza.

Solitamente, il rubino nei gioielli classici viene accostato ad anelli, pendenti e collane dall’elevato valore e prestigio. In italia, la famiglia Caselli lavora da generazioni alla progettazione di pezzi di gioielleria vintage che, uniti alla maestria degli artigiani fiorentini, valorizzano al massimo l’unicità del gioiello.

I principali giacimenti di questa pietra, sebbene non siano facilmente reperibili, si trovano nel sud est asiatico, in particolare in Cina, Sri Lanka, Madagascar e Thailandia, senza dimenticarsi della Birmania.

corindone

La variante mineraria corindone (tipo di rubino)

cusmano77
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