Tutto sulle perle: tipologie e classificazioni

Le perle sono degli affascinanti e antichissimi oggetti che da sempre ammaliano l’uomo, nella varietà delle sue tipologie e classificazioni.

Vengono, infatti, da sempre usate ed indossate da ogni donna di ogni fazione sociale; regine, ragazze, mamme o none poco importa, tutte le donne amano le perle e le indossano nelle maniere più disparate inserendole in collane come in anelli o bracciali. La cosa che però più stupisce di questi oggetti è che possono essere usati per produrre non solo gioielli ma anche crème di bellezza. Incredibile no?

ORIGINI

La parola perla, ha mille traduzioni a seconda della cultura in cui viene nominata. In latino viene fatta derivare da perna (conchiglia che produce la madreperla) oppure perula (piccola bisaccia) o ancora pirula (perina), in arabo dalle parole giohar oppure gioman sciazz, mentre il termine greco era margarita (termine derivante dal sanscrito mangala che sta per pietra preziosa). Perfino in antichità era già quindi considerata come un qualcosa di prezioso, seppur non fossero ai tempi a conoscenza dalla sua natura animale.

COS’È

La perla è chimicamente un composto di carbonato di calcio e, oggigiorno, tutti conosciamo sia cos’è biologicamente parlando, sia come si forma. Sappiamo, infatti, che è la cosiddetta ostrica perlifera a produrre degli strati calcarei come difesa contro parassiti o particelle irritanti che l’attaccano e che, così facendo, produce quelle che noi chiamiamo perle. In natura questo genere di ostriche vive generalmente in mari caldi (anche se esiste una specifica specie che preferisce le acque dolci) ma sappiamo benissimo che ormai il grande commercio delle perle ha portato alla creazione di allevamenti specialmente dedicati alla loro coltura.
Un’altra cosa interessante da sapere è che le ostriche generano perle di tutte le forme (sferiche o ovali ad esempio) e colori (rosa, bianche, nere, azzurre) e che possono produrle sia all’interno della conchiglia sia sul guscio ed in questo caso le suddette perle vengono chiamate “perle a vescica”.

TIPOLOGIE

Come dicevamo sopra, la maggior parte delle ostriche che producono le pelle abitano acque salate calde, ma esistono anche delle famiglie di ostriche che invece preferiscono le acque dolci. Le tipologie di perle esistenti in natura vengono quindi divise e definite in base al tipo di acqua in cui si formano, se salata o dolce, appunto. Vengono generalmente fatte rientrare in 4 categorie:

  • Akoya

In questa categoria rientrano le perle aventi un diametro tra i 5 e i 9 mm, di forma rotonda e semi-rotonda e dal classico colore “bianco perla”, ovvero quel colore bianco che presenta una sfumatura sul rosé e sull’argento.

  • Mari del sud (South Pacific)

Questa è la categoria in cui rientrano le perle più rare e preziose in commercio. Hanno un diametro che va da i 10 ai 15 mm, la loro forma può essere rotonda, ovale o semi-rotonda e il colore va dallo champagne al dorato.

  • Acqua dolce

Le perle di acqua dolce sono quelle che hanno sia la più ampia estensione di diametro (va dai 2 ai 13 mm) sia la più ampia gamma di colori (dal bianco a svariate tonalità di rosa, lavanda e pesca)

  • Tahiti

Le perle di Tahiti sono note in tutto il per essere le uniche ad avere una colorazione scura naturale (tutte le altre perle scure in commercio sono colorate artificialmente). Oltre al colore nero e grigio, le si possono però trovare anche in altre colorazioni come il verde e l’argento. Il loro diametro varia tra i 9 e i 13 mm e la loro forma può essere rotonda, semi-rotonda o ovale.

CLASSIFICAZIONI

E qui arrivano i nodi al pettine. Non esiste, infatti, una versione internazionale che sia univoca e che possa applicarsi a tutti i tipi di perle esistenti in commercio; il sistema di classificazione varia quindi a seconda del fornitore e venditore delle stesse. Esiste ad ogni modo, un sistema che è generalmente accettato, diffuso e usato nel mercato di riferimento ed è quello sviluppato dal Gemological Institute of America, anche noto come GIA, istituto che raggruppa esperti di gemmologia sotto forma associazionistica.

Non essendo il sistema del GIA ufficiale ma solo generalmente accettato, nella pratica sono due i sistemi di classificazione comunemente utilizzati: il sistema AAA-A e quello A-D, chiamato anche Sistema di Tahiti. Entrambi i sistemi vengono usati sia nel mercato all’ingrosso che in quello al dettaglio e valutano fattori come la lucentezza, la forma, la superficie, l’accoppiamento e lo spessore del nacre.

  • Il sistema AAA-A

Questo sistema è usato soprattutto per le perle di acqua dolce e quelle Akoya, ma viene accettato anche dai produttori di perle australiane e di Tahiti. Le perle in questo sistema sono classificate su una scala di valori che va da AAA ad A, con AAA rappresentante il più alto grado di qualità.

  • Il sistema A-D

Questo sistema è principalmente usato in Polinesia Francese per classificare le perle di Tahiti e quelle australiane e suddivide le perle su una scala che va da A a D con A che rappresenta il grado più alto di qualità. Chiamato anche “Sistema Tahiti”, è bene specificare che questo sistema è usato principalmente solo dai Paesi produttori delle suddette perle, mentre i commercianti usano principalmente quello AAA-A.

Entrambi i sistemi, come precedentemente detto, sono intercambiabili e comunque generalmente accettati in tutti i tipi di commercio, sia all’ingrosso che al dettaglio. Ciò che conta più di tutto è quindi l’onestà e la professionalità del venditore, il quale deve mettere a disposizione del compratore una base pratica per poter identificare con facilità i vari parametri ritenuti essenziali nella valutazione delle perle così da poter decidere con serenità e consapevolezza quale perla è più adatta al proprio gusto e al proprio budget.

cusmano77
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