Le antiche gioiellerie di Firenze (Ponte Vecchio) e la loro storia

Una delle zone più conosciute di Firenze per la presenza di gioiellerie è sicuramente quella di Ponte Vecchio.

Anche se oggi è molto apprezzata, quest’area della città porta con sé una storia che molti non conoscono, o che forse danno per scontata.

Infatti, Ponte Vecchio non è sempre stato com’è oggi, ma il fatto per il quale esso si sia trasformato nel tempo è dovuto soprattutto alla volontà di riabilitare un’area che, seppur importante, era stata un po’ dimenticata.

L’inizio della storia di Ponte Vecchio

La storia di Ponte Vecchio inizia nel 1593, quando il Granduca Ferdinando I si occupò di emanare un decreto grazie al quale si andavano a mandare via tutti i commercianti e gli artigiano che, sino a quel momento, avevano occupato i fondachi del ponte.

Tra questi si trovavano venditori di pesce, di erbe e di altri beni primari, che si erano spostati sul ponte a partire dall’alluvione del 1345 che aveva obbligato proprio alla ricostruzione del ponte stesso.

Ferdinando I, quindi, si occupò di destinare le botteghe a coloro che commercializzavano in oro e in argento, e agli artigiani dedicati ai materiali preziosi. Questo provvedimento, già al tempo, fu giustificato indicando come nell’area del ponte spesso transitassero altri commercianti e molti visitatori che provenivano dall’esterno della città.

Il Ponte Vecchio di Firenze oggi

Oggi si possono ancora intravedere quelli che sono  i resti delle vecchie attività che si svolgevano sul ponte vecchio, anche se essi possono sfuggire ad un occhio non attento.

In particolare, si può notare la presenza di una piccola piazza, con una forma triangolare, che si trova all’imbocco del ponte, e che è delimitata da via de’ Gerolamni e dal Lungarno Archibusieri. Essa si chiama ancora oggi Piazza del Pesce.

La tradizione degli orefici di Firenze

Indipendentemente dal Ponte Vecchio, Firenze può comunque vantare una lunga tradizione che comprende proprio l’oreficeria. Essa parte dal Rinascimento e arriva fino al 1985, quando Giò Carbone si occupò di fondare la prima scuola italiana dedicata proprio allo studio della gioielleria, che ancora oggi si trova nel quartiere Santo Spirito.

L’oreficeria tradizionale fiorentina è famosa in tutto il mondo proprio grazie a quelle che sono le sue caratteristiche, che partono dalla minuziosità e dalla precisione degli orafi, oltre che dall’utilizzo di tecniche che risalgono al tempo degli Etruschi, come la granulazione.

Sul Ponte Vecchio, quindi, oggi si possono ammirare moltissimi negozi che vendono gioielli e pietre preziose, e si possono anche incontrare gli artigiani, che svolgono gran parte del lavoro a mano, seguendo quelli che erano i passaggi già messi in pratica dai loro avi.

E per chi sia interessato proprio alla storia di queste lavorazioni sarà possibile visitare il Museo degli Argenti, che si trova a Palazzo Pitti. All’interno delle sale del museo si trovano moltissimi elementi che compongono il così detto tesoro dei Medici, come i tanti cammei di Cosimo I e i suoi mosaici preziosi e senza tempo, oppure i gioielli d’ambra di Maria Maddalena D’Austria.

cusmano77
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