Orologi vintage a carica manuale: curiosità e storia

Gli orologi meccanici, o a carica manuale, sono oggetti veramente particolari e la loro storia e produzione è ricca di curiosità tutte da scoprire.LA STORIA

I primi orologi messi in commercio non avevano un funzionamento automatico. Non possedevano numeri digitali, né un datario e nemmeno allarmi che potessero essere impostati a proprio piacimento.
Risalire a chi ha inventato l’orologio è un’impresa quasi impossibile. Questo perché le fonti sono molte e contrastanti e rendono quindi questo mondo ancora più affascinante e misterioso.
Come per la clessidra, la nascita dell’orologio meccanico è il frutto di secoli di studio ed evoluzione: intorno al XIV secolo ad esempio gli orologi meccanici per le campane erano il vanto di chiese, ed è sempre nello stesso periodo storico che nasce, grazie alla tendenza europea (Francia, Germania, Inghilterra, Italia) a rimpicciolire le cose, una nuova categoria di artigiani, i Mastri Orologiai. Fu il rinascimento poi a segnare la svolta per questo tipo di attività; grazie alle nuove teorie e scoperte meccanico-scentifiche molti fabbri diventarono orologiai e svilupparono e rimpicciolirono il prodotto fino a renderlo portatile.
Dal ‘700 in poi l’orologio diventò un fenomeno conosciuto e la sua produzione aumentò a tal punto che nacquero le prime maisons orologiere.
L’invenzione dell’orologio da polso è nota ed è da attribuirsi a Patek Philippe, a cui va il merito di aver introdotto la corona di carica che andò a sostituirsi alla precedente apposita chiave. Articolo questo, ai tempi tipicamente femminile, dal momento che l’orologio maschile era quello da panciotto.

LE CARATTERISTICHE

Gli orologi completamente meccanici non hanno bisogno di batterie per il loro corretto funzionamento. Per funzionare hanno comunque bisogno di una qualche fonte di energia ma questa non è di tipo elettrica ma meccanica appunto.
Al fine di garantirne il corretto funzionamento, un orologio di questo tipo deve essere regolarmente caricato manualmente, di solito una volta al giorno.
Il fatto di dover avvolgere la molla di carica giorno per giorno è sicuramente un’azione noiosa e poco pratica, è infatti solo una questione di estetica e di apprezzamento per l’arte dell’orologeria che porta alla scelta di questo tipo di orologi.
Affinché un orologio possa essere considerato di tipo puramente meccanico non solo deve possedere una carica a molla e un set di ingranaggi, ma questi devono essere alimentati da mezzi meccanici.
L’energia per muovere gli ingranaggi è fornita dall’ avvolgimento della molla di carica. Quando la molla è completamente avvolta l’orologio manterrà l’ora esatta per circa 40 ore. Ci sono comunque orologi meccanici più complessi in grado di tenere il tempo molto più a lungo.
Una variante più moderna sono rappresentati dagli orologi automatici i cui meccanismi di carica (la molla) sono attivati dal movimento del polso di chi lo indossa. Ciò si traduce in una maggiore comodità in quanto evita di dover effettuare una carica manuale tutti i giorni.

ALCUNE ORIGINALITA

Sono oggetti particolari che portano con sé e con il loro funzionamento alcune singolarità:

  1. 1. Il macchinoso funzionamento coinvolge più di una dozzina di tipi diversi di viti e circa 40 o più tra ruote, molle, piatti, e bilancieri, escludendo cassa, finestra di visualizzazione e cinghia! Tutte queste piccole parti cooperano in perfetta sincronia per assicurare un movimento quanto più preciso possibile.
  2. Al cuore dei più fini movimenti di questi tipi di orologi vi sono i gioielli. Si avete capito bene, gioielli. In particolare vengono usati i rubini. I rubini genuini una volta erano usati perché costituiti di ossido di alluminio cristallizzato, materiale molto duro con una superficie liscia che permette di ridurre l’attrito tra i vari componenti, ma al giorno d’oggi si usano per lo più rubini sintetici in quantità da 5 a 35 pietre a seconda della complessità del movimento.
  3. Esistono degli orologi che invece si muovono grazie a dei movimenti denominati movimenti al quarzo, questo perchè sfruttano appunto l’energia del quarzo che vibrando crea la base del corretto ticchettio dell’orologio. Un orologio alimentato a quarzo si riconosce dal diverso movimento che fa la lancetta dei secondi nel quadrante: se quella degli orologi tipicamente meccanici copre spazi più piccoli, la lancetta alimentata col quarzo copre spazi più ampi.
cusmano77
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